Altri articoli sul numero 88 Articoli sullo stesso argomento Pasquale Matta e Claudio Martinengo segnalano una sporadica corruzione dei dati o blocchi della catena SCSI usando il modulo SCSI2 del controller Blizzard 1230 IV, soprattutto quando si manipolano file di grosse dimensioni. Nel caso di Claudio il blocco si verifica solo copiando tra lettore CD-ROM NEC 210 e drive ZIP, mentre Pasquale segnala errori sull'hard disk Quantum XP32150. I conflitti dovuti a revisioni non compatibili del protocollo SCSI sono rarissimi e circoscritti ad alcune periferiche speciali molto vecchie, usate in circostanze particolari (es: il drive removibile SQ555, il lettore CDU8001, gli hard disk Quantum LPS120 e LPS240, certi streamer Exabyte e masterizzatori CD single speed). Le periferiche SCSI2 possono essere usate senza problemi assieme alle SCSI. I sintomi descritti nelle lettere fanno invece pensare a problemi elettrici della catena SCSI. Di solito sono dovuti a cavi difettosi, troppo lunghi o non conformi alle specifiche, terminatori SCSI inseriti in maniera scorretta, difetti negli alimentatori delle periferiche esterne. Alcune procedure sono gia' state discusse in dettaglio nei numeri scorsi, e sono comodamente consultabili sull'ipertesto offerto in omaggio agli abbonati. Prima di tutto, bisogna verificare che la posizione dei terminatori sia corretta. In questo caso devono essere lasciati abilitati quelli del modulo SCSI Blizzard e dell'ultima periferica esterna (che e' in fondo al cavo), mentre vanno disinseriti quelli delle periferiche intermedie. Il numero di ID non ha nessun legame con i terminatori o con la posizione delle periferiche lungo il cavo. E' una pura convenzione software, quindi la periferica con l'ID piu' alto (possibilmente il lettore CD) puo' essere indifferentemente la prima, al centro o l'ultima del cavo. La posizione della periferica lungo il cavo e' invece fissata dal tipo di terminatori e di revisione del protocollo SCSI supportato. Si deve fare una prova sperimentale, ma come regola generale le periferiche piu' lente o piu' vecchie vanno all'estremita' del cavo, mentre quelle piu' veloci e nuove devono restare vicino al controller. In questo modo il controller puo' usare un valore piu' basso per lo skew delay del modo fast synchronous, e quindi ottenere migliori prestazioni. Asportare i terminatori passivi (i classici blocchetti resistivi) dalle periferiche vecchie che vengono collegate lungo il cavo, mentre all'estremita' e' meglio mettere una periferica SCSI2 con i terminatori attivi abilitati. Il drive ZIP deve restare in fondo al cavo, perche' secondo le nostre prove la sua presa passante e' una fonte costante di problemi. E' normale che il controller Squirrel Classic provato da Claudio non dia nessun problema sulla stessa configurazione che mette in crisi il modulo della Blizzard. Squirrel e' un controller semplificato, senza gestione in multitasking e autoconfigurazione, che usa solo un piccolo sottoinsieme delle funzionalita' previste dallo standard SCSI e lavora a frequenze bassissime (circa 1 Mhz). Per questo motivo riesce a pilotare agilmente anche dispositivi molto vecchi e poco standard, e tollera anche gli errori di collegamento piu' clamorosi (terminatori infilati alla rovescia ecc.). In pratica suggeriamo a Pasquale Matta di verificare che il suo Quantum abbia i terminatori abilitati, ed eventualmente di sostituire il cavo SCSI di collegamento con l'Amiga. Claudio Martinengo dovrebbe invece provare a disabilitare il terminatore del CD NEC ed abilitare quello dello ZIP, senza toccare i numeri di ID. Lo ZIP deve essere collegato alla presa passante del lettore CD, e non direttamente all'Amiga: se si deve comprare un cavo nuovo, dev'essere il piu' corto possibile (50 cm e' l'ideale, 150 il limite massimo invalicabile).