Altri articoli sul numero 88 Articoli sullo stesso argomento Anche se non possiamo dedicare tutti i mesi uno spazio ai problemi dell'autocostruzione di progetti elettronici basati su Amiga, le vostre lettere ed e-mail su questo argomento vengono sempre lette attentamente. Marco Mognetti ci ha spedito lo schema del digitalizzatore audio GPE di cui avevamo parlato sul numero 78 di questa rubrica. Questo kit, che ha il codice MK 1610, nel montaggio di Marco mostra una dinamica inferiore a quella supportata da Amiga: invece di acquisire campioni compresi tra il valore 0 e il 255, si limita a digitalizzare quelli tra circa 20 e circa 230. Lo schema elettrico e' oggi liberamente disponibile per il prelievo presso la GPE BBS (tel.0544/501730) con il nome MK1610.ZIP . Il cuore del circuito e' il classico e reperibilissimo circuito integrato ADC0804. Per ovvi motivi non ci e' possibile provare e collaudare questo genere di progetti, ma esaminando lo schema si nota facilmente un errore che puo' spiegare l'inconveniente. E' un problema comune a molti altri digitalizzatori, sia commerciali che autocostruiti (esistono progetti simili anche su Aminet). La soluzione si ricava andando a leggere attentamente il datasheet dei componenti, disponibili in formato PDF (visualizzabile sotto Macintosh e Windows) sul sito Internet www.national.com. L'ADC0804 e' un convertitore analogico/digitale a 8 bit molto versatile. Nel kit della GPE e' configurato per accettare sul piedino 6 una tensione compresa tra 0 e la tensione di alimentazione, che nel nostro caso e' di 5 volt. Questo significa che per digitalizzare correttamente il segnale a bassa frequenza proveniente da un lettore CD c'e' bisogno di un amplificatore. Nel kit GPE questa funzione e' svolta dal sempreverde LM386, che nello schema e' reazionato per "pompare" un po' i bassi (un trucco per diminuire l'effetto dell'aliasing). Rispetto ad un normale amplificatore operazionale offre molti vantaggi in questa applicazione, come si puo' ricavare dalla lettura del databook del componente. Ha pero' un brutto difetto: osservando uno dei diagrammi forniti dal costruttore, si vede che quando l'LM386 e' alimentato a 5 volt offre in uscita tensioni comprese tra circa 1 e circa 4 volt. Questo significa che non si puo' usare il riferimento di tensione interno dell'ADC0804, ma bisogna calcolare e applicare esternamente una tensione che lo forzi ad associare allo zero una tensione di 1 volt, e al numero 255 una tensione di 4 volt. Secondo i calcoli teorici (da verificare e correggere nella pratica) cio' si puo' ottenere mettendo nella posizione R8 una resistenza da 470 ohm e nella posizione R7 una da 270 ohm. Quindi si isola da massa il piedino 7 dell'ADC0804, e lo si collega con una resistenza da 470 ohm al piedino 20 e una da 150 ohm al piedino 10. Infatti sul piedino 9 (Vref) dell'ADC0804 si deve applicare meta' del valore di tensione associato al numero 255 (quindi circa 2 volt), mentre il valore di tensione applicato al piedino 7 (VI-) e' associato al numero 0: nel nostro caso 1 volt. Per i migliori risultati, bisogna modificare piu' profondamente lo schema per fare in modo che la tensione all'uscita dell'LM386 in assenza di segnale abbia sempre valore identico a quello applicato al piedino 9 dell'ADC0804. Tutte le indicazioni necessarie sono sul datasheet dell'LM386.