Altri articoli sul numero 66 Articoli sullo stesso argomento Franco Di Marino chiede se e' possibile affiancare un hard disk esterno da 3.5 pollici ad uno interno da 2.5 preesistente. L'operazione e' possibile, perche' i drive da 2.5 pollici hanno gli stessi jumper di quelli da 3.5 e anche l'interfaccia e' identica. E' sufficiente un cavo con connettori opportuni, che porti al drive interno tutti i 44 fili facendo proseguire solo i primi 40 verso il connettore del drive esterno. Teoricamente la lunghezza complessiva del cavo dovrebbe essere di pochi centimetri, ma in pratica anche mezzo metro non da' problemi. L'unica perplessita' riguarda la convenienza economica dell'operazione: i pochi Mb (85 nel caso di Franco) conservati mantenendo il drive interno vengono a costare estrememente cari, sia per la necessita' di acquistare o costruire un cavo piu' costoso, che per il mancato recupero del valore del drive usato, che per l'acquisto di un cabinet e alimentatore per il drive da 3.5'' necessariamente esterno. Rimpiazzando il drive da 2.5'' con quello da 3.5'', a parita' di spesa si avrebbero a disposizione almeno 200Mb in piu'. Continuano ad arrivare lettere dove si lamenta che l'Amiga si blocca in continuazione, i programmi non trovano files o funzionano in modo strano (ma solo se caricati dall'hard disk), oppure che certi files vengono corrotti. La soluzione e' impostare con HDtoolbox il valore 0xffff nel campo Maxtransfer (opzioni avanzate). Il comando Amigados "format" non funziona se il parametro Maxtransfer viene modificato: di conseguenza, prima si deve partizionare e formattare l'hard disk, e poi si puo' cambiare il Maxtransfer: questa procedura poco intuitiva era stata ufficialmente raccomandata da Commodore stessa. Un altro errore classico consiste rinominare le librerie e alcuni altri files di sistema, convertendo i caratteri da maiuscolo a minuscolo (o viceversa) per motivi estetici. Questo si puo' fare con sicurezza solo con i comandi AmigaDOS e i programmi, con gli altri oggetti eseguibili potrebbero verificarsi malfunzionamenti (librerie che non vengono piu' trovate, crash ecc). Marco Borsotti chiede come deve impostare il parametro Mask: su A1200 non ha nessun significato, perche' il controller AT-bus non usa il DMA. Inoltre da quando ha installato esternamente l'hard disk 3.5'' (Maxtor 7120AI) e' perseguitato da errori di sistema, soprattutto durante il boot. La causa piu' probabile e' l'alimentatore di potenza insufficiente, ma dagli scarni dati forniti non si puo' escludere un contatto intermittente nella piattina (che non deve essere troppo lunga) o la possibilita' che qualcuno dei files di sistema che Marco ha copiato prima di cambiare il parametro Maxtransfer sia corrotto. Luigi e Giovanni Petrella hanno un problema simile. Per verificare se la colpa e' dell'alimentatore, potrebbero scollegare fisicamente (non basta disabilitare col jumper) la scheda Blizzard dal loro A1200; se tutto funziona correttamente possono reinserirla e sfilare la piattina dell'hard disk. La prova non e' risolutiva, ma se in entrambi i casi il problema sparisce e' molto probabile che l'alimentatore debba essere sostituito. In ogni caso, sarebbe opportuno spostare dentro la user-startup i comandi che hanno arbitrariamente aggiunto in coda alla loro startup-sequence. Vale una regola molto semplice: meno si manipola la startup-sequence, meno problemi si incontrano. Lucio Morassutti si e' imbattutto in un altro problema tipico: alcuni giochi che da dischetto funzionano correttamente senza precauzioni, se caricati da hard disk richiedono che nel bootmenu' venga disabilitata la cache e selezionato il chip-set Enhanced. E' un effetto del comando Iprefs lanciato dalla startup-sequence sull'hard disk: non si limita a caricare e attivare le preferenze di sistema, ma "risveglia" il chip set AGA che al boot e' lasciato in uno stato compatibile con il vecchio chip-set; chiaramente se tramite il bootmenu' si imposta una emulazione ECS hardware, Iprefs non da' fastidio. Anche il comando Setpatch ha una funzione simile, ma meno importante. A volte per recuperare compatibilita' con i giochi basta settare il Workbench in PAL hires 4 colori senza overscan oppure (se c'e' poca memoria) diminuire con HDtoolbox i buffer delle partizioni. Non e' l'hard disk che causa incompatibilita', ma il diverso ambiente di lavoro da cui si carica il gioco programmato malamente: cambiando hard disk il problema resta, ma non verrebbe assolutamente aggravato dall'aggiunta di una scheda di espansione di memoria (anzi, potrebbe attenuarsi).