Altri articoli sul numero 57 Articoli sullo stesso argomento La temperatura raggiunta dalle moderne CPU continua a preoccupare molti lettori, abituati al comportamento piu' tranquillo dei vecchi chip. Roberto Giuffre' chiede se e' normale che il processore 68030 in contenitore plastico montato sulla scheda Blizzard 1230 scaldi al punto da non poter essere toccato, e in aggiunta a quelli descritti sul numero di aprile scorso di questa rubrica propone un metodo di raffreddamento (adottato anche da altri), che ha cosi' descritto: "Il problema l'ho risolto solo dopo essere riuscito ad adattare sulla CPU l'aletta di un Intel 486, con un'altezza non superiore a 6-7 millimetri che ho incollato, con colla epossidica, su componenti adiacenti dopo averlo sagomato con la lima. Naturalmente ho dovuto ritagliare una finestra nel coperchio di chiusura. Tutto cio' nonostante avessi gia' una ventola di raffreddamento all'interno del mio A1200". Questo metodo non appariva sul numero di aprile perche' la sua utilita' e' incerta: e' vero che la temperatura dell'aletta resta modesta, ma puo' succedere che la temperatura della CPU e dentro A1200 non cambia rispetto alla situazione senza precauzioni o addirittura si incrementa! Spesso c'e' un malinteso su metodi e necessita' del raffreddamento; normalmente il calore generato non e' pericoloso per la CPU, ma manda in crisi l'hard disk interno o i chip custom perche' dentro A1200 l'aria e' quasi stagnante. Come spiegato su Amiga Magazine di febbraio, bisogna raffreddare la CPU solo se la sua temperatura supera i 70 gradi misurati al centro del contenitore. Se la CPU scotta appoggiandoci il dito, significa solo che la sua temperatura supera i 50 gradi, e potrebbe essere normalissima e non causare alcun problema ne' diminuzione della vita del chip: i meccanismi di guasto seguono leggi esponenziali con la temperatura, quindi restando sotto al ginocchio della curva la vita del chip e' di oltre 10 anni. Visto che la "prova del dito" non serve proprio a niente, se non ci si fida delle indicazioni dei produttori dell'acceleratrice il modo migliore per stabilire se occorre un raffreddamento aggiuntivo e' applicare un bollino termometrico autoadesivo (reperibile presso i negozi di componenti elettronici piu' forniti) e verificare se dopo qualche ora si e' annerita l'indicazione di 70C (80C per il 68040). Il dissipatore non e' un congegno che assorbe il calore facendolo svanire nella quarta dimensione, ma ha l'unico scopo di aumentare la superficie della CPU a contatto con l'aria: poiche' il calore asportato "per convezione" dipende dalla quantita' d'aria che lambisce il corpo, aumentando la superficie aumenta anche il calore dissipabile. Se pero' le alette non sono investite da una corrente d'aria, finiscono con l'assumere la stessa temperatura della CPU e perdono ogni scopo. In definitiva quando si applica un dissipatore bisogna assicurarsi che attorno ci sia passaggio d'aria: nel caso di questa modifica all'A1200, si possono mettere sotto al computer quattro piedini alti 1cm; negli A4000 basta potenziare la ventola dell'alimentatore (come spiegato su Amiga Magazine di ottobre '93) e spostare i cavi piatti che fanno ostruzione. Quando il dissipatore raggiunge la stessa temperatura della CPU, e' un segnale negativo (occorre una ventola): non significa che c'e' buon accoppiamento termico con la CPU! Se la temperatura della faccia esterna del dissipatore e' inferiore a quella della CPU nuda non e' affatto garantito che la CPU (che sta dall'altro lato del dissipatore) sia piu' fredda di prima. Infatti il metallo del dissipatore possiede una resistenza termica, e cosi' pure la colla tra dissipatore e CPU: lungo il loro spessore si verifica una caduta di temperatura lineare. Quando c'e' passaggio d'aria la superficie esterna del dissipatore ha sempre una temperatura inferiore a quella della CPU, ma se il dissipatore e' troppo spesso (o nella colla si sono formate bolle d'aria e non conduce bene il calore) la CPU potrebbe anche fondere, perche' tutta la differenza di temperatura cade dentro la colla e lo spessore del dissipatore. L'unico modo per evitarlo e' scegliere un dissipatore di forma adatta al chip da raffreddare e applicarlo con molta cura: con colla o nastro biadesivo conduttivo per dissipatori, oppure a pressione (tenuto fermo con clips) spalmando un sottile strato di GRASSO al silicone (non sigillante al silicone) sul dorso del chip. I contenitori plastici hanno una resistenza termica elevata e non si riescono a raffreddare piu' di tanto. Esistono formule matematiche che forniscono le caratteristiche del dissipatore noto il tipo di package del chip e i watt da dissipare, ma almeno per questi problemi il risultato e' in ottimo accordo con quanto il buon senso suggerisce. In alcuni A4000/040 il surriscaldamento puo' dipendere dall'assenza di grasso tra CPU e dissipatore, da una PAL della scheda CPU che deve essere aggiornata, dall'installazione di schede che ostacolano il raffreddamento o da una ventola guasta; il 68040 in queste condizioni rallenta sino alla stasi o non riparte dopo un reset a computer caldo. Se si installa una ventola dentro l'A1200, si puo' eventualmente praticare un foro sullo sportello inferiore in corrispondenza del 68030: l'aria risucchiata garantisce da sola un raffreddamento adeguato nella maggior parte dei casi, mentre un dissipatore (specialmente se troppo grosso) potrebbe ostacolarne il flusso.