Altri articoli sul numero 45 Articoli sullo stesso argomento Spesso si sente dire, per giustificare errori sporadici e imprevisti, che la colpa e' di un "raggio cosmico". La superficie terrestre e' costantemente bombardata da queste radiazioni, che vengono rilevate in gran quantita' persino nel laboratorio appositamente realizzato sotto il Monte Bianco. Nelle celle delle RAM i valori binari zero ed uno sono rappresentati dall'assenza o presenza di una relativamente piccola quantita' di elettroni, sempre minore man mano che i produttori realizzano chip con piu' celle nella stessa area: la radiazione ionizzante secondo la tradizione degli "hacker" e' sufficiente per spostare gli elettroni di una cella e cambiare uno zero in uno o viceversa! Per sapere come stanno effettivamente le cose la soluzione migliore e' chiederlo a chi i chip li progetta e produce. Ci siamo percio' rivolti a Bruno Murari, direttore della ricerca e sviluppo DPG della SGS-Thomson (una delle principali industrie del settore a livello mondiale). Secondo le sue parole, il problema delle radiazioni ionizzanti esiste ed e' stato documentato per la prima volta pochi anni fa da Intel gia' relativamente alle "vecchie" memorie da un megabit. Fortunatamente solo le particelle alfa, che in aria possono percorrere pochi centimetri, posseggono energia sufficiente. Purtroppo la plastica del "package" delle RAM, come quasi tutto cio' che ci circonda, puo' contenere isotopi radioattivi in grado di emettere sia pure di rado una particella alfa, per non parlare dei fenomeni di decadimento innescati appunto da radiazioni. Anche per questo motivo il chip delle memorie prodotte da SGS-Thomson viene protetto da uno schermo di materiale opportuno prima di essere incapsulato in materiale plastico, per cui le radiazioni ambientali o dovute al package non possono interferire. Almeno per quanto riguarda le memorie prodotte negli ultimi anni dai produttori leader di mercato il problema dei raggi cosmici (se mai e' esistito) e' quindi del tutto eliminato. Piu' probabilmente i problemi sporadici dipendono da vari difetti hardware, da sbalzi di tensione, da applicativi o sistema operativo che sovrascrivono erroneamente locazioni di memoria. Infatti la frequenza di questi eventi e' enormemente piu' elevata in quei laptop che consentono l'"ibernazione" in alternativa allo spegnimento del sistema, perche' con l'aumentare del numero di ore passate senza un riavvio diventa sempre piu' probabile che venga riacceduta una locazione sporcata: e nei sistemi operativi che usano la MMU per proteggere la memoria non c'e' dubbio che la colpa dei crash totali sono proprio i bug del sistema operativo stesso. La prossima volta che qualcuno, di fronte al messaggio "PARITY ERROR" apparso tra le finestre del suo compatibile, oppure di fronte alla "bomba" malauguratamente spuntata al risveglio del suo laptop "user friendly" vi cita imbarazzato i raggi cosmici, sapete cosa rispondere!