Altri articoli sul numero 86 Articoli sullo stesso argomento Bisogna prima di tutto individuare l'esatta causa degli errori, che e' simile sia per i dischi IDE che per gli SCSI. Di solito conviene iniziare la procedura smontando la scheda acceleratrice, per assicurarsi che i difetti non dipendano da una banale incompatibilita', che abbiamo esaminato nei mesi scorsi. Nei montaggi interni all'A1200 oppure nei minitower e full-tower mal areati l'hard disk si surriscalda facilmente, funzionando in maniera anomala dopo qualche ora o minuto dall'accensione. In queste condizioni possono essere segnalati errori di lettura in qualsiasi punto del disco, che eventualmente aumentano di frequenza e si accompagnano a blocchi di sistema. A volte dopo uno di questi blocchi l'Amiga non riparte piu' (si nota un tentativo di accesso al disco subito abortito, eventualmente a schermo nero), e bisogna lasciarla raffreddare. Per isolare il problema basta estrarre provvisoriamente l'hard disk dall'Amiga, eventualmente appoggiandolo in posizione rovesciata. Se gli errori non spariscono, bisogna indagare sulle altre cause piu' probabili: alimentatore sovraccarico, cavo piatto troppo lungo o con contatti incerti, hard disk parzialmente incompatibile o "affaticato". I problemi di alimentazione sono gia' stati discussi in dettaglio nei mesi scorsi. Ricordiamo solo che possono apparire improvvisamente a causa dell'invecchiamento dei componenti (in particolare dei condensatori elettrolitici, che hanno una vita relativamente breve e soffrono molto per il calore e i periodi di inattivita' prolungata). L'interruzione intermittente dei fili nel punto di massima sollecitazione meccanica del cavo (di solito sono i primi cinque centimetri dietro al connettore quadrato Amiga) e' piu' facile da scoprire: basta una semplice prova di trazione. Per escludere l'alimentatore dalla lista dei sospetti bisogna misurare le tensioni di alimentazione ad Amiga acceso (possibilmente con un oscilloscopio, per controllare il ripple) oppure utilizzare un alimentatore sicuramente efficiente. A1200 e A600 hanno il connettore IDE direttamente collegato al bus dati della motherboard, quindi il cavo piatto di collegamento con hard disk e CD dev'essere corto. Se si esagera con i centimetri aumenta eccessivamente il "crosstalk" (interferenza elettrica sul bus tra conduttori adiacenti) e la capacita' parassita. Questi due fenomeni tendono tra l'altro a livellare la differenza tra i livelli logici "vero" e "falso" sui piedini della CPU e dei chip custom, che quindi sono costretti ad un superlavoro per tentare di imporre i giusti valori di tensione. Cio' provoca un'aumento della corrente consumata, e quindi una tendenza al surriscaldamento del chip che in casi estremi si manifesta con gli stessi sintomi di un hard disk troppo caldo. Per la diagnosi la soluzione migliore consiste nell'utilizzare un cavo piatto corto, oppure collegato ad un "buffer" (amplificatore di segnale) come la scheda Winner. Dovra' essere lasciato collegato il solo hard disk di boot, ponticellato come master. Sempre per la discutibile scelta progettuale degli ingegneri Commodore, A1200 puo' risultare parzialmente incompatibile con alcuni hard disk IDE ed EIDE che richiedono un pilotaggio delle linee dati energico. Normalmente questi hard disk funzionano regolarmente su A4000, mentre continuano a segnalare errori di accesso o causano il blocco dell'A1200. Anche l'interfaccia SCSI e' soggetta a problemi di cavi, soprattutto quando il controller non e' uno SCSI2 nativo. Se tutte le periferiche sono interne, normalmente il problema sparisce collocando i terminatori in maniera appropriata: lo standard ne prevede due, di cui uno e' gia' sul controller o motherboard (solo la motherboard degli A3000T ne e' priva), mentre l'altro va installato sull'ultima periferica della catena SCSI. Ultima periferica significa proprio quella che e' fisicamente in fondo al cavo, qualunque numero di ID abbia. In casi particolari si possono usare anche tre terminatori (il terzo si posiziona sperimentalmente). Le procedure per isolare i problemi di cavi SCSI esterni sono gia' state affrontate nei mesi scorsi. Infine, il difetto puo' essere interno all'hard disk, che e' pur sempre un dispositivo elettromeccanico molto complesso che funziona correttamente solo in una ristretta gamma di temperature. Di solito per i modelli piu' recenti le specifiche tecniche possono essere consultate sul sito Internet del costruttore. Quando vengono fatti funzionare a temperature superiori, ad esempio a causa di una cattiva ventilazione, gli hard disk non si guastano subito: semplicemente, la loro vita utile si accorcia. Spesso in queste condizioni si sviluppano guasti di tipo termico, cioe' ipersensibilita' al calore localizzate in qualche componente, spesso nel circuito amplificatore delle testine che e' chiuso nella zona sigillata. E' proprio questo il genere di hard disk facile da trovare nelle fiere o sul mercato dell'usato: apparentemente funziona in modo impeccabile, ma dopo qualche ora di funzionamento emergono impietosamente tutti i difetti. Questo tipo di guasto rende l'intero hard disk inaffidabile, e non ha soluzioni definitive valide perche' nuovi settori difettosi continueranno a ripresentarsi eternamente, sino alla consumazione dell'intero spazio disponibile.